Voterò a favore
Voterò a favore.
Sono consapevole che il mio voto non avrà un peso, che le trattative per il contratto sono arrivate ormai a un passo dalla formazione del nuovo governo, ma era giusto e doveroso esprimere un feedback su quella che è la mia valutazione complessiva del programma.
Positiva appunto: solo per le proposte sulla lotta alla corruzione meriterebbero l'approvazione a priori, i cavalli di battaglia (quasi tutti) del Movimento 5 Stelle sono scritti nero su bianco, quindi reddito di cittadinanza, acqua pubblica, politiche economiche keynesiane, investimenti in deficit, potenziamento dei centri per l'impiego e velocizzazione della burocrazia, anche in materia di riconoscimento dello status di rifugiato.
Pena la mancanza di una legge contro le discriminazioni tanto blasonata da ogni forza politica, l'abbandono della questione No TAV, il mancato riferimento alla reintroduzione dell'articolo 18.
Sono delle note dolenti che andranno affrontate, e che comunque non alterano il mio giudizio.
Sono fiero e molto soddisfatto di quello che è stato il migliore compromesso tra l'ideologia del MoVimento 5 Stelle e quella leghista di Matteo Salvini.
Volontà elettorale è stata compiuta, ora attendiamo la scelta del premier.