Doppiopesismo atlantista
"Né con Putin né con la NATO" è lo slogan per cui certa sinistra e certa destra viene denigrata e accusata di "putinismo".
Forse un meme che dimostra l'ennesimo doppiopesismo atlantista può far comprendere la ragionevolezza di questa posizione, a scanso di una classe giornalistica e dirigente in larga parte appecoronata ai diktat di Washington.
Se pace e multilateralismo dovrà esserci nel mondo, gli Stati Uniti rappresentano un grosso limite: dalla morte di Frank Delano Roosevelt ad oggi, la parola d'ordine nella politica internazionale del c.d. Occidente è "maccartismo".
Il maccartismo assume forme più o meno intense a seconda del periodo storico e dei governi in carica, ciò su cui non abbiamo dubbi sono i risultati devastanti di questa concezione della politica internazionale.
Dietro la doverosa condanna alla guerra di Putin vi è in realtà una missione ben più ambiziosa: colpire la Russia e ciò che ideologicamente rappresenta per gli USA, colpire indirettamente quei buoni rapporti che in Italia e in Europa stavamo tessendo con la Cina.
"Noi" contro la Russia, la Cina, il socialcomunismo, i nazifascisti di Wegner ma non della brigata Azov.
Mentre ci eleviamo (plurale maiestatis, io mi defilo) a detentori della verità e della moralità assoluta, un giornalista quale Julian Assange è prossimo all'estradizione negli Stati Uniti con una condanna di circa 175 anni.
Mentre ci eleviamo a detentori della verità e della moralità assoluta, Gaza è nuovamente sotto attacco dai nostri "amici" sionisti al governo di Israele.
Mentre ci eleviamo a detentori della verità e della moralità assoluta, proseguono i bombardamenti sauditi nello Yemen.
Nel democratico Occidente, questi fatti che dovremmo apprendere in prima pagina vengono a stento menzionati da qualche giornale alternativo al mainstream (quindi populista, comunista, fascista, rossobruno, vicino a Putin, nemico della democrazia occidentale ecc.).
Mi chiedo con quale autorevolezza vogliamo sederci al tavolo con il Cremlino e pretendere persino di rappresentare la difesa dei diritti umani.