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Rifiuto della religione - Perchè

La religione è la più grande manifestazione di irrazionalità e bigottismo, svela la debolezza dell’uomo in disperata ricerca di certezze assolute sulla vita e sulla morte, ma anche su molti altri aspetti.
È puramente soggettiva, soggetta a libera interpretazione e se la propria, allora molto probabilmente quella giusta e vincente sulle altre.
Soprattutto se avanza ideali come l’amore, la pace, la fraternità e simili, ideali già esistenti nella società odierna, ma pur sempre ideali che di certo neanche la Chiesa sarebbe capace di realizzare concretamente.
La religione è il rifiuto anche solo parziale della scienza, nega teorie concretamente valide e l’esistenza di una causa dietro ogni evento o azione.

I precetti sono assoluti, quindi infondati dal momento che esistono da sé senza alcuna dipendenza o causa.
Si agisce in nome di Dio, si ama e si odia il prossimo sempre in nome di Dio, per una vita dopo la morte nel fantomatico Paradiso, per accontentare un Dio teoricamente unico, ma nei fatti troppo diverso di religione in religione, di individuo in individuo, frutto dell’immaginazione umana.
Anche il peggiore crimine, commesso in nome della propria fede non procura alcun rimorso, quindi grossi dubbi sulla cristiana idea dell’amore e dell’indole buona dell’uomo, anch’essi elementi assoluti dalle dubbie origini.

Il bene e il male sono dei concetti che ognuno di noi scopre e sviluppa nella crescita, sperimentando il dolore, la gioia, il piacere, la tristezza.
Confrontandosi in una realtà condivisa da tutti, il mondo, l’esperienza di ogni individuo viene messa a servizio della comunità che va arricchendosi sempre più, comportando benessere, libertà, ma anche disagi e crudeltà.

“Il primo giorno l’uomo creò Dio” - questa banale affermazione riassume il primo bisogno dell’uomo primitivo, privo di ogni conoscenza e strumento per interpretare razionalmente la realtà, che necessitava di basi solide e sicure riguardo la propria esistenza e le proprie insicurezze... dopotutto come l’uomo moderno.

La religione non è altro che storia, un capitolo che dovrebbe chiudersi in ogni mente razionale, ma talmente radicato nella società e nelle nostre gravi insicurezze da non metterci mai in discussione.
Viene "imposta" (in entrambe le accezioni) sin dalla nascita: se la accetti è parte della tua vita, se non te ne interessi rimane parte della tua vita, se la rifiuti puoi liberartene, è solo un inutile fardello legato alla tradizione, spesso causa di discriminazioni e superficialità.
E se cerimonie come il battesimo non avvenissero, probabilmente avrebbe un seguito a dir poco ridicolo, la religione è noiosa e inutile per gran parte della gente, infondata per pochi e fondamentale per altrettanto pochi individui.


La religione è da rifiutare perché...

  • Priva di fondamenti scientifici: inutile a dirsi, l’esistenza di un essere superiore all’uomo non si può dimostrare. I miracoli sono dei fenomeni soggettivi, oltre che inspiegabili in quando surreali, e descritti in fonti imparziali, ovvero nei testi sacri;
  • Priva di testimonianze scritte imparziali: esclusi i testi sacri, sono veramente poche e inaffidabili le fonti che ci giungono riguardo l’esistenza di figure trascendentali;
  • Riguardo il Cristianesimo, è scarsa l’affidabilità dei racconti biblici: è impossibile scindere argomenti teologicamente validi quali la vita di Cristo da argomenti allegorici quali la creazione del mondo e dell’uomo, in forte contrapposizione con i fondamenti della scienza. Per questo la religione cristiana, come ogni religione, cede a libere interpretazioni, attenuate tuttavia dall’esistenza di un potere centrale, la Chiesa;
  • Camuffa le capacità sovrannaturali dell’uomo in forza della fede e potere di Dio: la scienza dimostra che in situazioni estreme quali il rischio della propria vita, l’uomo fa appello a delle forze straordinarie di cui non è normalmente consapevole;
  • Fa propri dei principi e valori già esistenti nel mondo laico, costruiti nel corso dei secoli grazie all’esperienza dei popoli e nel corso della vita grazie a una continua crescita ed evoluzione dell’individuo;
  • Cede di un passo a ogni nuova scoperta scientifica: la religione è da considerarsi un riempitivo dove la scienza non ha ancora compiuto scoperta. Fornisce, o meglio finge di fornire risposte ai dubbi della vita, formulando verità assolute, quindi infondate.

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