23 maggio di resistenza
Ieri a Palermo, come Giovani sulla Strada, abbiamo preso parte al corteo indetto da Our Voice in memoria di Giovanni Falcone, di uomini e donne di Stato che hanno dato la vita per la lotta alle mafie.
È stato un 23 maggio diverso dai precedenti anni: se in passato erano determinate realtà politiche a minacciare l'indipendenza e l'operato della magistratura, oggi assistiamo alla grave complicità di un intero arco parlamentare.
Oggi ci ritroviamo un governo che per chiudere una presunta stagione "populista" e "giustizialista" sta promuovendo sotto ogni fronte la restaurazione, a incominciare dalla Giustizia su cui si è data carta bianca a Forza Italia - quel partito le cui genesi sono impestate da rapporti con Cosa Nostra.
Una manifestazione che in passato assumeva il valore del ricordo, oggi assume sempre più il valore della resistenza: chi ci avrebbe dovuti traghettare lontano dal berlusconismo e da quegli interessi privati che sfociano nella massomafia e nella massondrangheta, oggi ha scelto di rinnegare sé stessə e prendere parte alla restaurazione.
Intanto magistrati come il pm Giuseppe Lombardo e il procuratore Nicola Gratteri restano sempre più isolati.
Per impedire l'amaro ricorso della storia è necessario essere noi cittadinə la loro scorta, perché questa maggioranza di governo ha abbandonato l'antimafia e i suoi paladini abbracciando una deriva ultragarantista.