Matomo
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Difendiamo il 41-bis

Gli anarchici, mossi dalla loro idea distruttiva di qualsiasi modello organizzato di società, vogliono privarci di un regime carcerario che punisce efficacemente i grandi criminali e mandanti di stragi ed eccidi, che inverte quella triste tendenza del nostro sistema giudiziario per cui un'ampia fetta della popolazione carceraria è composta da "manovalanza" e povera gente.

Il 41-bis secondo fonti dello stesso Ministero della Giustizia vede come principali destinatari esponenti di 'ndrangheta, mafia siciliana e camorra, che costituiscono oltre il 70% dei detenuti in quel regime carcerario.

Da persona di sinistra voglio ribadire la mia assoluta distanza, oltre che dal pensiero anarchico in chiave generale, dalla pericolosa ingenuità con cui si vorrebbe mettere integralmente in discussione il 41-bis.

Ben vengano dibattiti in merito ad aggiustamenti del c.d. "carcere duro" che garantiscano la riabilitazione e il rispetto dei diritti basilari del detenuto (per par condicio anche l'efficacia della pena), tuttavia quel cui ci ritroviamo davanti è uno sciopero della fame per mettere in discussione un provvedimento fondamentale nel contrasto alle mafie e al terrorismo di ogni fazione politica, voluto da Giovanni Falcone e attuato solo a seguito del suo brutale assassinio.

E se, come la storia ci insegna, il terrorismo di matrice neofascista ha sempre ricevuto un trattamento di favore rispetto al terrorismo di matrice anarchica, questa non è una valida ragione per abolire il 41-bis, semmai per rompere le coperture e la "protezione" concessa a questi individui, assicurarli alla Giustizia con una pena esemplare.
È una stagione a dir poco inquietante sul piano giudiziario se penso alle parole indecenti del Ministro della Giustizia Carlo Nordio (mio datore di lavoro, sigh) pronunciate in Parlamento contro la magistratura antimafia.

È una stagione a dir poco inquietante sul piano giudiziario se penso che Forza Italia - il partito fondato da Berlusconi e dal condannato per mafia Dell'Utri, casualmente forte solo in Calabria e Sicilia - è tornato forza di governo e sostiene a pieno la linea del Ministro Nordio.

Il quadro peggiora con gli accadimenti di questi giorni: anche gli anarchici, solitamente espressione degli oppressi e dei ceti meno abbienti, scelgono loro malgrado di stare dalla parte degli oppressori.

In questo Paese non c'è solo un problema di governo, c'è anche un serio problema di opposizione.
La libertà viene depauperata del suo profondo significato e diventa paradossalmente uno strumento a vantaggio dell'oppressore.

Libertà ai mafiosi, libertà alla destra eversiva, libertà agli anarchici sovversivi.
Da anni ormai, nel dibattito pubblico, non si pensa alla libertà di chi una vita l'ha persa e potrebbe continuare a perderla per le azioni e l'impunità di questi individui.

Altro che giustizialismo.

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