Caro Luigi Di Maio, conteniamo le esuberanze e gli slogan facili soprattutto in questa fase.
La massima fiducia da parte mia e di un elettorato che i sondaggi considerano stabile, ma attento al primo passo falso.

Attento a Berlusconi, che non ha compiuto un atto di responsabilità, semmai un atto di opportunismo ben riuscito e studiato a tavolino con il nostro "partner" Salvini.
Attento alla macchina del fango attraverso cui il PD tenterà la ripresa.
Attento alla politica dell'establishment, dove stiamo prendendo mazzate e ridicoli sermoni non solo dagli sconfitti delle elezioni, persino da Mattarella, che avvalendosi dell'articolo 92 della Costituzione, sta facendo la voce grossa e dettando quelle che saranno le nostre relazioni diplomatiche.
E non è un caso che ad oggi nessuno abbia preso una posizione in merito a quanto sta accadendo in Palestina, tale è la sudditanza e la debolezza di fronte ai nostri "alleati" (a incominciare dagli USA), forti di un governo che noi ancora cerchiamo di formare.

Attento Gigi, per il momento non stiamo "scrivendo la storia" e neppure il dietrofront di Berlusconi è da considerarsi un atto "responsabile".
Se non si concluderanno gli accordi, che si torni a elezioni anticipate, anzi ci voglio sperare: se tutto procede secondo previsioni, M5S e Lega avranno la forza necessaria per formare un governo senza condizionamenti esterni.
Sempre che Salvini non voglia sorprenderci (negativamente) e preferire la politica di restaurazione del condannato, tenersi l'ammucchiata di centrodestra e completare la sua mutazione genetica da "comunista padano" a "europeista moderato e garantista".
Sempre che il responso delle urne non ci veda unici vincitori con più del 40% di consensi, ipotesi abbastanza improbabile ma da tenere in considerazione.

Condivido ogni parola di Andrea Scanzi: le difficoltà cominciano adesso.