Buona Festa della Repubblica.

Oggi più che in passato è difficile distinguere le Istituzioni da chi le rappresenta, non scadere nell'errore di accettare passivamente una rottura tra Stato e società civile, ovvero la consacrazione dei peggiori al potere nell'indifferenza generale perché "lo Stato non è affare di popolo" e "sono tutti gli stessi".

Tempi migliori arriveranno, ma affinché possano arrivare serve riappropriarci dell'identità collettiva, riconoscere oltre la responsabilità politica una responsabilità individuale.

La presenza di personaggi come Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, che tanto ricorda le passerelle ai funerali di Falcone e Borsellino, sono legittimate da un popolo rassegnato che tramite una "non-scelta" ha delegato alla parte peggiore di sé la decisione su chi mandare a presiedere quei luoghi sacri.

Quei personaggi possono sedere a fianco della più alta carica dello Stato - non esente da alcune ombre - grazie alla decisione di pochi e alla rassegnazione di molti.

Quei personaggi con la decisione di molti sarebbero parte anonima della folla, a debita distanza dalle Istituzioni Repubblicane che non sono degni di rappresentare.

Abbiamo una Costituzione a larga vocazione socialista disattesa da un governo post-fascista, nemico dei diritti sociali e civili, preceduto da chi ha già spianato il terreno sacrificando la sovranità nazionale in difesa del grande capitale e degli interessi statunitensi.

Tempi migliori arriveranno, ma serve l'impegno collettivo per trasformare questa stagione storica e politica del Paese in un lontano ricordo, per sentirci nuovamente rappresentati dalle Istituzioni, anche se chi siede ai banchi del governo ha ideologie non conformi alle nostre ma quantomeno alla reale maggioranza degli italiani.

Buona Festa della Repubblica.
Con l'impegno collettivo, tempi migliori arriveranno.