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Intervistato da Dominik Straub

Ringrazio Dominik Straub per avermi dato l'opportunità tramite intervista telefonica di esprimere le mie posizioni sull'Unione Europea e l'Euro, coerenti e immutate dall'epoca del governo gialloverde.
Di seguito la traduzione del mio intervento, pubblicato sul quotidiano tedesco stuttgarter-zeitung.de ✌🏼

"La crisi Covid è ovviamente il momento peggiore per pensare di abbandonare l'Euro o l'UE: con il Recovery Fund previsto dall'UE, l'Italia beneficerebbe più degli altri Stati membri dell'UE, con una stima di 172 miliardi di euro. Ma sono fondamentalmente contrario alla moneta unica: l'Euro e il Patto di Stabilità limitano troppo la sovranità dei Paesi membri.
Come famiglia non devi chiedere il permesso ai vicini prima di poter fare la spesa per i più importanti beni di prima necessità.

Sono un euroscettico moderato e non ritengo che tutto ciò che viene da Bruxelles sia un male. Ad esempio, l'UE dispone di una buona legislazione in materia di protezione della privacy, che fissa stretti limiti allo spionaggio dei cittadini. Un altro punto importante è che i singoli Stati membri hanno molto più peso a livello internazionale come comunità che da soli. E, naturalmente, per Reggio Calabria e in generale per tutto il Mezzogiorno, il denaro dei fondi strutturali dell'UE è una manna dal cielo. Non è certo responsabilità dell'UE se poi talvolta i finanziamenti vengono sprecati da politici clientelari per progetti inutili o se i fondi non vengono completamente sfruttati.

Spero che la Presidenza tedesca del Consiglio Europeo incoraggi Berlino a garantire che i finanziamenti del Recovery Fund siano elargiti principalmente come sussidi non rimborsabili e senza condizionalità. È un buon segnale che Angela Merkel dall'inizio della crisi Covid non sia più guidata esclusivamente dalla sua precedente politica di austerità. Oggi i frenatori provengono soprattutto dall'Olanda, dalla Scandinavia e dall'Ungheria; la Germania non è più il nemico principale. Ma non ho scordato che durante la crisi finanziaria i nordeuropei avevano definito PIGS gli Stati membri del Sud.

E anche oggi, ancora una volta apprendiamo dal Nord Europa commenti diffamatori e razzisti contro i popoli dei Paesi del Mediterraneo."

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