Matomo
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Benvenuto 2024

Il 2023 è stato un anno complesso, difficile fare un bilancio.

È stato per me l'anno dell'esperienza in cui ho iniziato ad "essere" insieme agli altri, piuttosto che basarmi su proiezioni avveniristiche delle relazioni, del lavoro e di quel che lascia il segno nella vita di una persona.

È stato un anno in cui ho vissuto e provato sentimenti, con tutte le conseguenze positive e negative che ne derivano.

È stato un anno in cui ho scoperto persone e realtà di cui ignoravo l'esistenza nella mia Città, che mi fanno recuperare speranza nel futuro in questa terra.

È stato senza dubbio un anno importante per capirmi e avvicinarmi vagamente a quell'idea di serenità e stabilità che, sia per indole caratteriale sia per il modello di società precaria e neoliberale in cui viviamo, sembra spesso un'utopia.

Quanto alla situazione mondiale, inizio ad avvertire conflitti a migliaia di chilometri di distanza come una minaccia per il mio stesso futuro e quello dell'umanità intera, oltre che per la "zona comfort" di cittadino italiano ed europeo che forse per la prima volta nella storia contemporanea viene seriamente messa a repentaglio.

C'è uno Stato nel Medio Oriente che rappresenta sotto molti punti di vista la nuova Germania nazista: rivendica un proprio "spazio vitale" con presupposti religiosi (il sionismo), ricorre ad ogni crimine per rivendicarlo e sottrarlo ad altri popoli, attua segregazione razziale e leggi speciali contro l'etnia arabo-palestinese ritenuta inferiore e composta da "animali umani".

I rappresentanti politici del mondo sedicente democratico e civilizzato si rifiutano di prendere posizione quando sono in gioco gli interessi del padrone statunitense e dei suoi più squallidi alleati come Israele, in Italia ci ritroviamo un governo assolutamente inadeguato ad affrontare questa e altre emergenze, come la forte disuguaglianza sociale e la sempre più carente sovranità popolare ed economica.

Abbiamo un governo per cui dico, senza neppure troppa ironia, che al Tribunale vorrei andarci da impiegato e mai da vittima o da imputato.

Il mio augurio per il 2024 è innanzitutto che le persone "siano", a prescindere da quel che detta l'establishment neoliberale e il contesto in cui vivono, che manifestino liberamente la propria personalità e le proprie idee, la propria visione di società, i propri gusti sessuali in una società fintamente progressista.

Il mio secondo - e non per importanza - augurio per il 2024 è che i nuovi nazisti sionisti vengano consegnati alla giustizia internazionale e isolati dall'Italia e dai Paesi europei, ma affinché ciò avvenga serve il rovesciamento dell'attuale classe politica.

Non è necessario passare per rivoluzioni violente quando la principale causa della situazione vigente è l'elevato astensionismo e l'annichilimento delle coscienze: serve una nuova consapevolezza collettiva, serve un'egemonia culturale alternativa alle destre ipocrite e alla falsa sinistra neoliberista e atlantista a guida Partito Democratico.

Benvenuto 2024 e che sia un anno decisivo!

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